«Ogni linguaggio, sia esso legato al visivo, all’udito o al tattile, va scisso in tre parti che sussistono nel medesimo tempo: il significante, il significato e il referente. Col primo termine si indica quella ch’è l’immagine acustica dell’oggetto, l’espressione fonica che rimanda ad un concetto […]. Il significato è l’effettivo concetto che si dà alla parola, uno stesso significante può presentare più significati in quanto vengono relazionati a differenti referenti. Solo quest’ultimo risulta essere l’oggetto effettivo designato dal segno linguistico. […]
La comunicazione si costruisce attraverso l’interpretazione e quindi la lettura di simboli, segni e oggetti di varie entità; questo non sarebbe possibile se la nostra mente non scindesse, senza che l’uomo se ne accorga questi aspetti che compongono un oggetto. […]
Ignorando questi termini si può percorrere colla propria fantasia i meandri inesplorati, coniando nella propria testa significati che vanno oltre la presenza di segni: andare dunque oltre le apparenze per trovare qualcosa di sconosciuto, di meravigliosamente sconosciuto».
A. Frigerio, Oltre le apparenze, 2014 pubblicazione unica